Parole della figlia del progettista del Foro Italico Enrico del Debbio
Oggi ho avuto l’onore e il piacere di incontrare la prof.ssa Gigliola del Debbio, figlia del progettista del Foro Italico.
Incomincio chiedendole quali siano primi pensieri che le vengono in mente alla parola Foro Italico
Amo il Foro Italico, mio padre lo aveva pensato e realizzato come un complesso sportivo in uso sì ai giovani atleti, alla loro scuola ma anche fruibile dai cittadini che avrebbero potuto godere di un’ampia zona verde, un parco pubblico sportivo in continuità delle pendeci di Monte Mario ancora integre nel loro verde folto e accorpato. Vorrei che l’impianto fosse rispettato e tenuto decorosamente sia dal punto di vista architettonico e urbanistico sia da destinazione d’uso appropriate.
Come vede il Foro Italico oggi?
L’ultimo colore dato, alcuni anni fa, all’Accademia dell’educazione fisica ora Palazzo del Coni è orribile. Il vero colore dato da mio padre è un rosso bruno particolare. Inoltre le membrature bianche dell’edificio sono completamente da ripulire, attaccate da muschi e altro. Vedo trascuratezza, la gestione non è attenta.
Cosa ne pensa delle manifestazioni organizzate al Foro Italico?
Le manifestazioni sono troppe e l’affluenza della gente è maggiore di quanto il Foro Italico ne possa contenere. Lo Stadio Olimpico nel 1990 fu modificato proprio per adeguarlo alla gran massa di tifosi che andava alle partite, e purtroppo il progetto originale ne fu molto danneggiato. La copertura poi è un’offesa al paesaggio
Ha saputo dell’Obelisco?
Sì, questo restauro fittizio va avanti da troppo tempo, sono preoccupata sul risultato.
Ha visto il progetto della Nuova Centrale del Tennis?
Sì, sono molto critica. È difficile inserirsi in un impianto d’epoca così particolare e vincolato. Neanche architetti di fama mondiale a volte riescono nell’intendo di progettare in contesti particolari. Costruire poi all’interno del Foro Italico vuol dire anche sovraffollare lo spazio.
Il Circolo del tennis è stato privatizzato, la tessera costa 2.600.
Sono critica anche in questo, sono inorridita dalla speculazione, era un impianto in dotazione alla città. È una cosa vergognosa!
Lo stadio dei marmi?
Sono veramente felice che abbiano reinserito la statua mancante è uno stadio particolare, un’opera d’arte. Usi impropri come la presentazione di macchine o altro sono davvero inadeguati.
Ringrazio la prof.ssa del Debbio per la disponibilità e la gentilezza dimostrata.
mercoledì 30 luglio 2008
martedì 29 luglio 2008
Centrale del tennis...si supera la decenza
Guardate un po il progetto mastodontico dello scatolone inserito nel complesso monumentale del Foro Italico chiamato Centrale del tennis
giovedì 24 luglio 2008
Onorevoli dalla nostra
Il 21 Luglio scorso gli Onorevoli Fabio Rampelli e Marco Marsilio hanno indetto una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati sullo scottante tema del complesso monumentale del Foro Italico,con particolare attenzione al nuovo Centrale del Tennis.
Fabio Rampelli ha informato circa un ordine del giorno che verrà proposto nei prossimi giorni ai gruppi PDL e PD del II, XVII e XX Municipio: "Chiederemo al Sindaco Alemanno di respingere il progetto del nuovo Centrale del Tennis fra il vecchio Centrale e la Casa delle Armi".
I due parlamentari hanno inoltre dichiarato:"Anche per gli internazionali di tennis si può immaginare la realizzazione di un nuovo spazio, eventualmente polifunzionale, per ospitare la prestigiosa manifestazione tennistica che per troppi anni è rimasta sacrificata in soluzioni abborracciate e improprie."
I due parlamentari hanno ricordato la vocazione sportiva di tutta la zona fra Foro Italico, Tor di Quinto e Acqua Acetosa.L'area adatta ai futuri internazionali, anzi, potrebbe essere individuata proprio a Tor di Quinto.
Rampelli infine ha parlato della restituzione alla Federazione della Scherma della storica Casa delle Armi, liberando la costruzione dal presidio dei Carabinieri, e ha sollecitato ancora una volta il risanamento e il restauro dei mosaici del Foro Italico.
Subito i lavori di risanamento del complesso monumentale del Foro Italico grazie ai fondi del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Fabio Rampelli ha informato circa un ordine del giorno che verrà proposto nei prossimi giorni ai gruppi PDL e PD del II, XVII e XX Municipio: "Chiederemo al Sindaco Alemanno di respingere il progetto del nuovo Centrale del Tennis fra il vecchio Centrale e la Casa delle Armi".
I due parlamentari hanno inoltre dichiarato:"Anche per gli internazionali di tennis si può immaginare la realizzazione di un nuovo spazio, eventualmente polifunzionale, per ospitare la prestigiosa manifestazione tennistica che per troppi anni è rimasta sacrificata in soluzioni abborracciate e improprie."
I due parlamentari hanno ricordato la vocazione sportiva di tutta la zona fra Foro Italico, Tor di Quinto e Acqua Acetosa.L'area adatta ai futuri internazionali, anzi, potrebbe essere individuata proprio a Tor di Quinto.
Rampelli infine ha parlato della restituzione alla Federazione della Scherma della storica Casa delle Armi, liberando la costruzione dal presidio dei Carabinieri, e ha sollecitato ancora una volta il risanamento e il restauro dei mosaici del Foro Italico.
Subito i lavori di risanamento del complesso monumentale del Foro Italico grazie ai fondi del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
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Vanna Mannucci
sabato 19 luglio 2008
Oreste Rutigliano Vs Coni Servizi s.p.a.
Rutigliano dice la sua!
La situazione è preoccupante
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martedì 15 luglio 2008
Testimonianza di Sandro Bari
Sopralluogo al Foro Italico dell’8 luglio 2008
Il più “pesante” quotidiano nazionale esalta le serate ad uso del popolo estivo nelle discoteche, nelle birrerie, nelle friggitorie allestite all’interno del Complesso del Foro Italico. Quello che fu concepito e costruito per l’esaltazione dell’educazione fisica e sportiva, è ora luogo di sudati balli, di grassi hamburger, di birra e coca, di musica senza freni volumetrici. Ma lo stesso quotidiano, come tanti altri, non dice che, nel frattempo, la gru è all’opera per eseguire ulteriori scempi architettonici nelle strutture del Tennis e che, nonostante interventi di protesta decisi e qualificati, la scriteriata sabbiatura dei marmi prosegue a tutta velocità.
Prosegue senza tregua per finire entro il 31 luglio, come previsto dal cartello di cantiere, esposto ora finalmente dopo due anni dall’ingabbiamento (concess. DIA del 2-3-2006) e sempre comunque incompleto di dati. Abbiamo però potuto infine accertare chi sono gli operatori ai quali dovremo l’ “effetto pulizia” dell’Obelisco. Intendiamoci, loro non c’entrano: la ditta lavora, adesso, dopo due anni di fermo “pubblicitario”, e si sbriga, secondo le direttive della Soprintendenza. Infatti il lavoro intorno all’Obelisco volge al termine: le strutture e i tralicci che lo circondano servono ancora a esporre pubblicità e a nascondere alla vista le attrezzature contro le quali ci siamo battuti: sabbia e sabbiatrici.
L’Obelisco è inaccessibile alla vista, e quando ritornerà visibile, è probabile che ci si senta dire: “Avete visto che bellezza, che opera di pulizia abbiamo compiuto, e voi che eravate preoccupati di chissà cosa! Ci voleva tempo, ecco tutto, per restituirlo a tutto il suo splendore”. Se così fosse, saremmo costretti a dar loro dei bugiardi.
Perché l’Obelisco non aveva bisogno di alcun restauro, semmai soltanto di una “lavata”.
Perché per due anni non vi hanno lavorato, l’hanno solo usato come cartellone per fare soldi.
Perché fino all’ultimo hanno smentito di operare con la sabbiatrice, mentre abbiamo visto, fotografato, documentato l’operazione di sabbiatura.
Perché il lavoro che hanno compiuto avrà solo un temporaneo effetto visivo: le porosità causate dalla loro pulizia lo renderanno in brevissimo tempo preda delle polveri, dei fumi di scarico, della fuliggine. Nonostante gli asseriti trattamenti antismog, questo si intriderà nel marmo di Carrara che aveva resistito finora a ottant’anni di inquinamento senza danni.
Ora puliscono i blocchi marmorei del Viale dell’Impero. Gli operai hanno disposizioni di non parlare con estranei, non fare avvicinare, non fare fotografare.Noi invece abbiamo fotografato col teleobbiettivo i lavori di sabbiatura e possiamo documentare l’effetto che questo trattamento provoca, senza peraltro cancellare le scritte che vandali incoscienti lasciano con spray indelebili. Sappiamo anche che sarà effettuato un successivo trattamento con prodotti solventi, che dovrebbe migliorare l’effetto pulizia. E che, infine, sarà apposto un prodotto “antispray” che dovrebbe rendere possibile “spazzolare” le successive scritte senza ricorrere a nuove sabbiature. Ma se osserviamo le porosità lasciate dall’attuale “cura”, possiamo facilmente renderci conto che le prossime scritte saranno ancora più difficili da cancellare, perché penetreranno nel corpo del marmo. Quel che più rattrista è la constatazione che lo scopo ultimo di questa pulizia è solo fumo negli occhi: tanti soldi spesi per niente.
I blocchi, appena puliti, sono stati fasciati di plastica nera, perché i vandali, appena ne hanno visto il biancore, si sono affrettati la sera stessa ad imbrattarli di nuovo. Quindi, vengono “protetti” solo perché durino “puliti” fini alla data del 1 agosto, quando i commissionari si faranno belli dell’opera compiuta di fronte alla stampa compiacente e al pubblico ignaro. Dopodiché, senza alcun controllo e sorveglianza (ché mai ve ne sono se non agli ingressi durante le partite), tutto tornerà alla mercé dei delinquenti, gli stessi che ogni giorno pattinano sui mosaici e vi saltano distruggendoli, e che con i punzoni incidono i loro nomi sui pavimenti marmorei.
E noi che continuiamo a denunciare, a documentare, a segnalare…
Sandro Bari
Il più “pesante” quotidiano nazionale esalta le serate ad uso del popolo estivo nelle discoteche, nelle birrerie, nelle friggitorie allestite all’interno del Complesso del Foro Italico. Quello che fu concepito e costruito per l’esaltazione dell’educazione fisica e sportiva, è ora luogo di sudati balli, di grassi hamburger, di birra e coca, di musica senza freni volumetrici. Ma lo stesso quotidiano, come tanti altri, non dice che, nel frattempo, la gru è all’opera per eseguire ulteriori scempi architettonici nelle strutture del Tennis e che, nonostante interventi di protesta decisi e qualificati, la scriteriata sabbiatura dei marmi prosegue a tutta velocità.
Prosegue senza tregua per finire entro il 31 luglio, come previsto dal cartello di cantiere, esposto ora finalmente dopo due anni dall’ingabbiamento (concess. DIA del 2-3-2006) e sempre comunque incompleto di dati. Abbiamo però potuto infine accertare chi sono gli operatori ai quali dovremo l’ “effetto pulizia” dell’Obelisco. Intendiamoci, loro non c’entrano: la ditta lavora, adesso, dopo due anni di fermo “pubblicitario”, e si sbriga, secondo le direttive della Soprintendenza. Infatti il lavoro intorno all’Obelisco volge al termine: le strutture e i tralicci che lo circondano servono ancora a esporre pubblicità e a nascondere alla vista le attrezzature contro le quali ci siamo battuti: sabbia e sabbiatrici.
L’Obelisco è inaccessibile alla vista, e quando ritornerà visibile, è probabile che ci si senta dire: “Avete visto che bellezza, che opera di pulizia abbiamo compiuto, e voi che eravate preoccupati di chissà cosa! Ci voleva tempo, ecco tutto, per restituirlo a tutto il suo splendore”. Se così fosse, saremmo costretti a dar loro dei bugiardi.
Perché l’Obelisco non aveva bisogno di alcun restauro, semmai soltanto di una “lavata”.
Perché per due anni non vi hanno lavorato, l’hanno solo usato come cartellone per fare soldi.
Perché fino all’ultimo hanno smentito di operare con la sabbiatrice, mentre abbiamo visto, fotografato, documentato l’operazione di sabbiatura.
Perché il lavoro che hanno compiuto avrà solo un temporaneo effetto visivo: le porosità causate dalla loro pulizia lo renderanno in brevissimo tempo preda delle polveri, dei fumi di scarico, della fuliggine. Nonostante gli asseriti trattamenti antismog, questo si intriderà nel marmo di Carrara che aveva resistito finora a ottant’anni di inquinamento senza danni.
Ora puliscono i blocchi marmorei del Viale dell’Impero. Gli operai hanno disposizioni di non parlare con estranei, non fare avvicinare, non fare fotografare.Noi invece abbiamo fotografato col teleobbiettivo i lavori di sabbiatura e possiamo documentare l’effetto che questo trattamento provoca, senza peraltro cancellare le scritte che vandali incoscienti lasciano con spray indelebili. Sappiamo anche che sarà effettuato un successivo trattamento con prodotti solventi, che dovrebbe migliorare l’effetto pulizia. E che, infine, sarà apposto un prodotto “antispray” che dovrebbe rendere possibile “spazzolare” le successive scritte senza ricorrere a nuove sabbiature. Ma se osserviamo le porosità lasciate dall’attuale “cura”, possiamo facilmente renderci conto che le prossime scritte saranno ancora più difficili da cancellare, perché penetreranno nel corpo del marmo. Quel che più rattrista è la constatazione che lo scopo ultimo di questa pulizia è solo fumo negli occhi: tanti soldi spesi per niente.
I blocchi, appena puliti, sono stati fasciati di plastica nera, perché i vandali, appena ne hanno visto il biancore, si sono affrettati la sera stessa ad imbrattarli di nuovo. Quindi, vengono “protetti” solo perché durino “puliti” fini alla data del 1 agosto, quando i commissionari si faranno belli dell’opera compiuta di fronte alla stampa compiacente e al pubblico ignaro. Dopodiché, senza alcun controllo e sorveglianza (ché mai ve ne sono se non agli ingressi durante le partite), tutto tornerà alla mercé dei delinquenti, gli stessi che ogni giorno pattinano sui mosaici e vi saltano distruggendoli, e che con i punzoni incidono i loro nomi sui pavimenti marmorei.
E noi che continuiamo a denunciare, a documentare, a segnalare…
Sandro Bari
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venerdì 11 luglio 2008
Bondi risponde
Il Ministro Bondi ha reagito immediatamente alla lettera del Presidente Carlo Ripa di Meana affidando al Direttore Generale Cecchi il compito della verifica.
aspettiamo notizie
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Caro Ministro....
Carlo Ripa di Meana, Presidente di Italia Nostra Onlus sezione di Roma il 4 luglio 2008, indignato dalla situazione creata al Foro Italico decide di scrivere personalmente al Ministro Bondi. Vi cito la lettera:
Gentile Signor Ministro,
Caro Onorevole Sandro Bondi,
Italia Nostra Sezione di Roma esprime la sua grande preoccupazione per quanto ha constatato, negli ultimi sopralluoghi, al Complesso Monumentale del Foro Italico.
Il complesso vincolato ai sensi del Codice per i Beni Culturali è stato trasformato, in particolare nelle ultime settimane, in uno scadente caravan serraglio di cui Repubblica nella sua inchiesta Notti al Foro Italico così riferisce: “Boom Foro Italico. Mai come quest’anno la zona intorno allo stadio Olimpico è stata colonizzata da club, discoteche, ristoranti e lounge bar alla moda. Sembra quasi che tutti gli organizzatori ed i pr della notte capitolina si siano messi d’accordo per creare un unico village con divertimenti di ogni tipo ogni sera della settimana. La location è perfetta: poche abitazioni intorno, si può sparare la musica ad alto volume …. “. Negli ultimi giorni, aggiungiamo, è stata sospesa ad altezza di sei metri circa una autovettura in vendita, tra l’obelisco e gli edifici del complesso monumentale.
Italia Nostra si domanda con vero sgomento come sia possibile che la Soprintendenza ai Beni Architettonici, espressione diretta del Ministero per i Beni Culturali, abbia potuto rilasciare permessi e nulla osta per attività commerciali assolutamente estranee al complesso monumentale del Foro Italico, che dispone degli stessi vincoli di Pompei o dei Fori Imperiali, e perchè all'interno del complesso monumentale si sta costruendo una "nuova" centrale del tennis con le procedure straodinarie dei Campionati di nuoto.
La preghiamo di intervenire, gentile Signor Ministro, perché siano rispettate le leggi e perché cessi la pratica deleteria e disinvolta di nulla osta per attività commerciali che sono in obiettivo conflitto con la conservazione del patrimonio storico-architettonico della nazione. Contiamo sulla rigorosa tutela del Suo Ministero.
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