Chi volesse incontrare la dott.ssa Vanna Mannucci, tanto citata dai lettori di questo blog, può trovarla alla presenzione del suo libro su Antonio Cederna
MARTEDI’ 28 OTTOBRE 2008 alle ore 17,00
MUSEO NAZIONALE ROMANO
PALAZZO MASSIMO ALLE TERME
Largo di Villa Peretti 1
Interverranno: Carlo Ripa di Meana, Angelo Bottini, Italo Insolera, Fulco Pratesi, Rita Paris, Oreste Rutigliano.
giovedì 23 ottobre 2008
NO ALLA GESTIONE COMMERCIALE DEL FORO ITALICO
Tutelare il complesso monumentale del Foro Italico e riscoprire al contempo la sua vocazione verso uno sport popolare che consenta a tutti i giovani, anche alle fasce meno abbienti, di avvicinarsi alle discipline sportive” E’ questo il fine del convegno che si svolgerà dal 16 al 18 ottobre nella sala della Piscina del Foro Italico.
Obiettivi che Italia Nostra condivide in pieno e che predica da tempo. Italia Nostra già a partire dagli anni 80 si oppose duramente alla copertura dello stadio Olimpico ,poi riconosciuta inutile :“Non crediamo tuttavia, è bene ribadirlo ancora una volta, che si possa perseguire alcuno di questi due obiettivi se il Foro Italico continuerà a rimanere nelle mani di CONI Servizi S.p.a.”.
Un decreto del Ministro Siniscalco del 5 agosto 2005 affidò infatti a CONI Servizi S.p.a. l’usufrutto dell’intero complesso del Foro Italico che , è bene ricordare, è interamente sottoposto a vincolo monumentale e paesistico. Da allora il CONI SpA ha deciso di metterlo a rendita per ottenerne il massimo sfruttamento edilizio e commerciale.
Purtroppo un protocollo di intesa del CONI Servizi con il Sindaco di Roma, il Presidente Marrazzo, del settembre 2005, ha avvallato questa disastrosa deriva gestionale del monumento.
Basta farsi una breve passeggiata per il complesso monumentale del Foro Italico per capire come CONI Servizi S.p.a. lo abbia fino ad oggi gestito in perfetta negazione sia della conservazione e tutela sia della pubblica utilizzazione e dell’educazione allo sport giovanile e popolare.
Piscine e campi da tennis inaccessibili, Bar del Tennis già trasformato in circolo privato per ceti abbienti, l’ormai insostenibile presenza dello stadio Olimpico per le partite di campionato che espongono il complesso monumentale al progressivo degrado determinato da: cancellate metalliche, tornelli, barriere e dalla incontrollabile furia dei tifosi.
Questa battaglia Italia Nostra l’ha combattuta fino ad oggi grazie all’impegno forte e determinato di un solo esponente politico, Fabio Rampelli , che ha compreso con noi la necessità di una tutela rigorosa e di un totale cambiamento di metodo gestionale:. Speriamo se ne aggiungano altri anche per rafforzare i primi positivi interventi del Sindaco Alemanno.
O SI CAMBIA SUL SERIO O IL CONVEGNO SARA’ L’ENNESIMA ESERCITAZIONE ACCADEMICA
Vanna Mannucci
Obiettivi che Italia Nostra condivide in pieno e che predica da tempo. Italia Nostra già a partire dagli anni 80 si oppose duramente alla copertura dello stadio Olimpico ,poi riconosciuta inutile :“Non crediamo tuttavia, è bene ribadirlo ancora una volta, che si possa perseguire alcuno di questi due obiettivi se il Foro Italico continuerà a rimanere nelle mani di CONI Servizi S.p.a.”.
Un decreto del Ministro Siniscalco del 5 agosto 2005 affidò infatti a CONI Servizi S.p.a. l’usufrutto dell’intero complesso del Foro Italico che , è bene ricordare, è interamente sottoposto a vincolo monumentale e paesistico. Da allora il CONI SpA ha deciso di metterlo a rendita per ottenerne il massimo sfruttamento edilizio e commerciale.
Purtroppo un protocollo di intesa del CONI Servizi con il Sindaco di Roma, il Presidente Marrazzo, del settembre 2005, ha avvallato questa disastrosa deriva gestionale del monumento.
Basta farsi una breve passeggiata per il complesso monumentale del Foro Italico per capire come CONI Servizi S.p.a. lo abbia fino ad oggi gestito in perfetta negazione sia della conservazione e tutela sia della pubblica utilizzazione e dell’educazione allo sport giovanile e popolare.
Piscine e campi da tennis inaccessibili, Bar del Tennis già trasformato in circolo privato per ceti abbienti, l’ormai insostenibile presenza dello stadio Olimpico per le partite di campionato che espongono il complesso monumentale al progressivo degrado determinato da: cancellate metalliche, tornelli, barriere e dalla incontrollabile furia dei tifosi.
Questa battaglia Italia Nostra l’ha combattuta fino ad oggi grazie all’impegno forte e determinato di un solo esponente politico, Fabio Rampelli , che ha compreso con noi la necessità di una tutela rigorosa e di un totale cambiamento di metodo gestionale:. Speriamo se ne aggiungano altri anche per rafforzare i primi positivi interventi del Sindaco Alemanno.
O SI CAMBIA SUL SERIO O IL CONVEGNO SARA’ L’ENNESIMA ESERCITAZIONE ACCADEMICA
Vanna Mannucci
venerdì 3 ottobre 2008
E l'Ostello..
Da un pò di tempo non diamo più notizie dell' Ostello della Gioventù.
Il silenzio è stato rotto, la Coni Servizi s.p.a. ci ha riprovato...L'OSTELLO è DINUOVO SOTTO FRATTO!!!
Nei prossimi giorni vi daremo ulteriori chiarimenti!
Il silenzio è stato rotto, la Coni Servizi s.p.a. ci ha riprovato...L'OSTELLO è DINUOVO SOTTO FRATTO!!!
Nei prossimi giorni vi daremo ulteriori chiarimenti!
mercoledì 1 ottobre 2008
Più di così non era possibile
Italia Nostra Onlus è contenta che i Campionati Mondiali di Nuoto del 2009 e gli Internazionali di Tennis si svolgano a Roma. Non potevamo perdere questa occasione obiettivamente importante per la città, nello stesso tempo il "centralone" del tennis enorme ingombrante e costosissimo è stato ampiamente ridimensionato: sarà ridotto a 11 metri, sarà completamente smontabile pur contenedo lo stesso numero di spettatori,non avrà copertura rendendo la struttura incomparabilmente più leggera e quindi TEMPORANEAMENTE accettabile in un'area vincolata.
Il Sindaco di Roma e il Presidente del Coni hanno dimostrato saggezza e spirito di collaborazione quindi tutto ben. Però dobbiamo vigilare perchè le autorità preposte alla tutela del bene vincolato diano in Conferenza di Servizi disposizioni perchè la struttura temporanea venga effettivamente smontata e delocalizzata. Esistono altri luoghi, già di proprietà pubblica, nei quali sarà possibile costruire le strutture necessarie per quello che noi chiamiamo "il polo del tennis".
L'On.Fabio Rampelli si è speso moltissimo perchè questa intricata vicenda trovasse la giusta soluzione.Più di così non era possibile ottenere.
Vi ricordate di firmare l'appello di DO.CO.MO.MO Italia...CLICCA QUA
GRAZIE RAGAZZI
Vanna Mannucci
Patrizia Ugolotti
Il Sindaco di Roma e il Presidente del Coni hanno dimostrato saggezza e spirito di collaborazione quindi tutto ben. Però dobbiamo vigilare perchè le autorità preposte alla tutela del bene vincolato diano in Conferenza di Servizi disposizioni perchè la struttura temporanea venga effettivamente smontata e delocalizzata. Esistono altri luoghi, già di proprietà pubblica, nei quali sarà possibile costruire le strutture necessarie per quello che noi chiamiamo "il polo del tennis".
L'On.Fabio Rampelli si è speso moltissimo perchè questa intricata vicenda trovasse la giusta soluzione.Più di così non era possibile ottenere.
Vi ricordate di firmare l'appello di DO.CO.MO.MO Italia...CLICCA QUA
GRAZIE RAGAZZI
Vanna Mannucci
Patrizia Ugolotti
sabato 27 settembre 2008
Do.Co.Mo.Mo. prende le difese del Foro Italico e lancia una RACCOLTA FIRME
Il 22 settembre Do.Co.Mo.Mo Italia ( Assiciazione italiana per la documentazione e la conservazione degli edifici e dei complessi urbani moderni) pone all'attenzione del Ministro dei Beni Culturali e delle Attività Culturale Sen. Sandro Bondi un appello per la salvaguardia del complesso del Foro Italico. L'appello, promosso dal Comitato direttivo dell'associazione, è stato recentemente proposto alla comunità architettonica nazionale e internazionale in occasione della "X docomomo Conference ( Rotterdam 16-19 settembre 2008) e sarà inoltrato, con le firme raccolte, alle autorità competenti. Firmato dal presidente DOCOMOMO Italia onlus Rosalia Vittorini.
Per leggere l'intero documento presentato clicca QUA.
INOLTRE VI RICORCO DI FIRMARE PER SALVARE IL FORO ITALICO SUL SITO DI DOCOMOMO ITALIA ONLUS. CLICCA QUA
FIRMA
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giovedì 11 settembre 2008
3000 Contatti!
Con tanta felicità nel cuore sono fiero di annunciare a tutti i nostri cari lettori che abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato all'apertura di questo blog! 3000 persone hanno letto, visitato e commentato il diario di bordo della nostra battaglia per la difesa del complesso monumentale del Foro Italico. Questo traguardo va a coincidere con la prima vittoria contro il Coni Servizi S.p.a. ossia il " NO " di Alemanno per la costruzione del Nuovo Centrale del Tennis.
Nella speranza di doppiare presto i 3000, auguro a tutti buona lettura e ringrazio tutti per l'affetto e l'interesse dimostrato in questi mesi.
Nella speranza di doppiare presto i 3000, auguro a tutti buona lettura e ringrazio tutti per l'affetto e l'interesse dimostrato in questi mesi.
lunedì 8 settembre 2008
Alemanno dice NO!
Il Sindaco di Roma Alemanno dalla Palestina dice: “Il CONI non può pensare di sventrare il Foro Italico. Quello è un luogo da rispettare, a carattere monumentale, che vogliamo valorizzare e restaurare. La cittadella dello sport, che vogliamo costruire, si farà nei dintorni. Per il tennis costruiremo un nuovo impianto, nella zona di Tor di Quinto, in un terreno di proprietà del Comune”.
Siamo soddisfatti che il Primo Cittadino si sia schierato verso la nostra posizione.
Il progetto per costruire uno scatolone di cemento nel bel mezzo del Foro Italico è stato scartato.
Non dobbiamo però pensare che il Foro Italico sia salvo, il nostro impegno sarà ancora costante e non perderemo di vista gli altri problemi di questo magnifico complesso monumentale. Questa vittoria sicuramente ha regalato una gioia a chi, come noi, crede nelle proprie radici e nella nostra cultura.
La buona notizia coincide quasi con il raggiungimento dei nostri 3000 contatti, una bella Vittoria.
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Vanna Mannucci
mercoledì 30 luglio 2008
Le parole della figlia del progettista: Prof.ssa Gigliola del Debbio
Parole della figlia del progettista del Foro Italico Enrico del Debbio
Oggi ho avuto l’onore e il piacere di incontrare la prof.ssa Gigliola del Debbio, figlia del progettista del Foro Italico.
Incomincio chiedendole quali siano primi pensieri che le vengono in mente alla parola Foro Italico
Amo il Foro Italico, mio padre lo aveva pensato e realizzato come un complesso sportivo in uso sì ai giovani atleti, alla loro scuola ma anche fruibile dai cittadini che avrebbero potuto godere di un’ampia zona verde, un parco pubblico sportivo in continuità delle pendeci di Monte Mario ancora integre nel loro verde folto e accorpato. Vorrei che l’impianto fosse rispettato e tenuto decorosamente sia dal punto di vista architettonico e urbanistico sia da destinazione d’uso appropriate.
Come vede il Foro Italico oggi?
L’ultimo colore dato, alcuni anni fa, all’Accademia dell’educazione fisica ora Palazzo del Coni è orribile. Il vero colore dato da mio padre è un rosso bruno particolare. Inoltre le membrature bianche dell’edificio sono completamente da ripulire, attaccate da muschi e altro. Vedo trascuratezza, la gestione non è attenta.
Cosa ne pensa delle manifestazioni organizzate al Foro Italico?
Le manifestazioni sono troppe e l’affluenza della gente è maggiore di quanto il Foro Italico ne possa contenere. Lo Stadio Olimpico nel 1990 fu modificato proprio per adeguarlo alla gran massa di tifosi che andava alle partite, e purtroppo il progetto originale ne fu molto danneggiato. La copertura poi è un’offesa al paesaggio
Ha saputo dell’Obelisco?
Sì, questo restauro fittizio va avanti da troppo tempo, sono preoccupata sul risultato.
Ha visto il progetto della Nuova Centrale del Tennis?
Sì, sono molto critica. È difficile inserirsi in un impianto d’epoca così particolare e vincolato. Neanche architetti di fama mondiale a volte riescono nell’intendo di progettare in contesti particolari. Costruire poi all’interno del Foro Italico vuol dire anche sovraffollare lo spazio.
Il Circolo del tennis è stato privatizzato, la tessera costa 2.600.
Sono critica anche in questo, sono inorridita dalla speculazione, era un impianto in dotazione alla città. È una cosa vergognosa!
Lo stadio dei marmi?
Sono veramente felice che abbiano reinserito la statua mancante è uno stadio particolare, un’opera d’arte. Usi impropri come la presentazione di macchine o altro sono davvero inadeguati.
Ringrazio la prof.ssa del Debbio per la disponibilità e la gentilezza dimostrata.
Oggi ho avuto l’onore e il piacere di incontrare la prof.ssa Gigliola del Debbio, figlia del progettista del Foro Italico.
Incomincio chiedendole quali siano primi pensieri che le vengono in mente alla parola Foro Italico
Amo il Foro Italico, mio padre lo aveva pensato e realizzato come un complesso sportivo in uso sì ai giovani atleti, alla loro scuola ma anche fruibile dai cittadini che avrebbero potuto godere di un’ampia zona verde, un parco pubblico sportivo in continuità delle pendeci di Monte Mario ancora integre nel loro verde folto e accorpato. Vorrei che l’impianto fosse rispettato e tenuto decorosamente sia dal punto di vista architettonico e urbanistico sia da destinazione d’uso appropriate.
Come vede il Foro Italico oggi?
L’ultimo colore dato, alcuni anni fa, all’Accademia dell’educazione fisica ora Palazzo del Coni è orribile. Il vero colore dato da mio padre è un rosso bruno particolare. Inoltre le membrature bianche dell’edificio sono completamente da ripulire, attaccate da muschi e altro. Vedo trascuratezza, la gestione non è attenta.
Cosa ne pensa delle manifestazioni organizzate al Foro Italico?
Le manifestazioni sono troppe e l’affluenza della gente è maggiore di quanto il Foro Italico ne possa contenere. Lo Stadio Olimpico nel 1990 fu modificato proprio per adeguarlo alla gran massa di tifosi che andava alle partite, e purtroppo il progetto originale ne fu molto danneggiato. La copertura poi è un’offesa al paesaggio
Ha saputo dell’Obelisco?
Sì, questo restauro fittizio va avanti da troppo tempo, sono preoccupata sul risultato.
Ha visto il progetto della Nuova Centrale del Tennis?
Sì, sono molto critica. È difficile inserirsi in un impianto d’epoca così particolare e vincolato. Neanche architetti di fama mondiale a volte riescono nell’intendo di progettare in contesti particolari. Costruire poi all’interno del Foro Italico vuol dire anche sovraffollare lo spazio.
Il Circolo del tennis è stato privatizzato, la tessera costa 2.600.
Sono critica anche in questo, sono inorridita dalla speculazione, era un impianto in dotazione alla città. È una cosa vergognosa!
Lo stadio dei marmi?
Sono veramente felice che abbiano reinserito la statua mancante è uno stadio particolare, un’opera d’arte. Usi impropri come la presentazione di macchine o altro sono davvero inadeguati.
Ringrazio la prof.ssa del Debbio per la disponibilità e la gentilezza dimostrata.
martedì 29 luglio 2008
Centrale del tennis...si supera la decenza
Guardate un po il progetto mastodontico dello scatolone inserito nel complesso monumentale del Foro Italico chiamato Centrale del tennis
giovedì 24 luglio 2008
Onorevoli dalla nostra
Il 21 Luglio scorso gli Onorevoli Fabio Rampelli e Marco Marsilio hanno indetto una conferenza stampa presso la sala stampa della Camera dei Deputati sullo scottante tema del complesso monumentale del Foro Italico,con particolare attenzione al nuovo Centrale del Tennis.
Fabio Rampelli ha informato circa un ordine del giorno che verrà proposto nei prossimi giorni ai gruppi PDL e PD del II, XVII e XX Municipio: "Chiederemo al Sindaco Alemanno di respingere il progetto del nuovo Centrale del Tennis fra il vecchio Centrale e la Casa delle Armi".
I due parlamentari hanno inoltre dichiarato:"Anche per gli internazionali di tennis si può immaginare la realizzazione di un nuovo spazio, eventualmente polifunzionale, per ospitare la prestigiosa manifestazione tennistica che per troppi anni è rimasta sacrificata in soluzioni abborracciate e improprie."
I due parlamentari hanno ricordato la vocazione sportiva di tutta la zona fra Foro Italico, Tor di Quinto e Acqua Acetosa.L'area adatta ai futuri internazionali, anzi, potrebbe essere individuata proprio a Tor di Quinto.
Rampelli infine ha parlato della restituzione alla Federazione della Scherma della storica Casa delle Armi, liberando la costruzione dal presidio dei Carabinieri, e ha sollecitato ancora una volta il risanamento e il restauro dei mosaici del Foro Italico.
Subito i lavori di risanamento del complesso monumentale del Foro Italico grazie ai fondi del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Fabio Rampelli ha informato circa un ordine del giorno che verrà proposto nei prossimi giorni ai gruppi PDL e PD del II, XVII e XX Municipio: "Chiederemo al Sindaco Alemanno di respingere il progetto del nuovo Centrale del Tennis fra il vecchio Centrale e la Casa delle Armi".
I due parlamentari hanno inoltre dichiarato:"Anche per gli internazionali di tennis si può immaginare la realizzazione di un nuovo spazio, eventualmente polifunzionale, per ospitare la prestigiosa manifestazione tennistica che per troppi anni è rimasta sacrificata in soluzioni abborracciate e improprie."
I due parlamentari hanno ricordato la vocazione sportiva di tutta la zona fra Foro Italico, Tor di Quinto e Acqua Acetosa.L'area adatta ai futuri internazionali, anzi, potrebbe essere individuata proprio a Tor di Quinto.
Rampelli infine ha parlato della restituzione alla Federazione della Scherma della storica Casa delle Armi, liberando la costruzione dal presidio dei Carabinieri, e ha sollecitato ancora una volta il risanamento e il restauro dei mosaici del Foro Italico.
Subito i lavori di risanamento del complesso monumentale del Foro Italico grazie ai fondi del 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
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sabato 19 luglio 2008
Oreste Rutigliano Vs Coni Servizi s.p.a.
Rutigliano dice la sua!
La situazione è preoccupante
La situazione è preoccupante
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martedì 15 luglio 2008
Testimonianza di Sandro Bari
Sopralluogo al Foro Italico dell’8 luglio 2008
Il più “pesante” quotidiano nazionale esalta le serate ad uso del popolo estivo nelle discoteche, nelle birrerie, nelle friggitorie allestite all’interno del Complesso del Foro Italico. Quello che fu concepito e costruito per l’esaltazione dell’educazione fisica e sportiva, è ora luogo di sudati balli, di grassi hamburger, di birra e coca, di musica senza freni volumetrici. Ma lo stesso quotidiano, come tanti altri, non dice che, nel frattempo, la gru è all’opera per eseguire ulteriori scempi architettonici nelle strutture del Tennis e che, nonostante interventi di protesta decisi e qualificati, la scriteriata sabbiatura dei marmi prosegue a tutta velocità.
Prosegue senza tregua per finire entro il 31 luglio, come previsto dal cartello di cantiere, esposto ora finalmente dopo due anni dall’ingabbiamento (concess. DIA del 2-3-2006) e sempre comunque incompleto di dati. Abbiamo però potuto infine accertare chi sono gli operatori ai quali dovremo l’ “effetto pulizia” dell’Obelisco. Intendiamoci, loro non c’entrano: la ditta lavora, adesso, dopo due anni di fermo “pubblicitario”, e si sbriga, secondo le direttive della Soprintendenza. Infatti il lavoro intorno all’Obelisco volge al termine: le strutture e i tralicci che lo circondano servono ancora a esporre pubblicità e a nascondere alla vista le attrezzature contro le quali ci siamo battuti: sabbia e sabbiatrici.
L’Obelisco è inaccessibile alla vista, e quando ritornerà visibile, è probabile che ci si senta dire: “Avete visto che bellezza, che opera di pulizia abbiamo compiuto, e voi che eravate preoccupati di chissà cosa! Ci voleva tempo, ecco tutto, per restituirlo a tutto il suo splendore”. Se così fosse, saremmo costretti a dar loro dei bugiardi.
Perché l’Obelisco non aveva bisogno di alcun restauro, semmai soltanto di una “lavata”.
Perché per due anni non vi hanno lavorato, l’hanno solo usato come cartellone per fare soldi.
Perché fino all’ultimo hanno smentito di operare con la sabbiatrice, mentre abbiamo visto, fotografato, documentato l’operazione di sabbiatura.
Perché il lavoro che hanno compiuto avrà solo un temporaneo effetto visivo: le porosità causate dalla loro pulizia lo renderanno in brevissimo tempo preda delle polveri, dei fumi di scarico, della fuliggine. Nonostante gli asseriti trattamenti antismog, questo si intriderà nel marmo di Carrara che aveva resistito finora a ottant’anni di inquinamento senza danni.
Ora puliscono i blocchi marmorei del Viale dell’Impero. Gli operai hanno disposizioni di non parlare con estranei, non fare avvicinare, non fare fotografare.Noi invece abbiamo fotografato col teleobbiettivo i lavori di sabbiatura e possiamo documentare l’effetto che questo trattamento provoca, senza peraltro cancellare le scritte che vandali incoscienti lasciano con spray indelebili. Sappiamo anche che sarà effettuato un successivo trattamento con prodotti solventi, che dovrebbe migliorare l’effetto pulizia. E che, infine, sarà apposto un prodotto “antispray” che dovrebbe rendere possibile “spazzolare” le successive scritte senza ricorrere a nuove sabbiature. Ma se osserviamo le porosità lasciate dall’attuale “cura”, possiamo facilmente renderci conto che le prossime scritte saranno ancora più difficili da cancellare, perché penetreranno nel corpo del marmo. Quel che più rattrista è la constatazione che lo scopo ultimo di questa pulizia è solo fumo negli occhi: tanti soldi spesi per niente.
I blocchi, appena puliti, sono stati fasciati di plastica nera, perché i vandali, appena ne hanno visto il biancore, si sono affrettati la sera stessa ad imbrattarli di nuovo. Quindi, vengono “protetti” solo perché durino “puliti” fini alla data del 1 agosto, quando i commissionari si faranno belli dell’opera compiuta di fronte alla stampa compiacente e al pubblico ignaro. Dopodiché, senza alcun controllo e sorveglianza (ché mai ve ne sono se non agli ingressi durante le partite), tutto tornerà alla mercé dei delinquenti, gli stessi che ogni giorno pattinano sui mosaici e vi saltano distruggendoli, e che con i punzoni incidono i loro nomi sui pavimenti marmorei.
E noi che continuiamo a denunciare, a documentare, a segnalare…
Sandro Bari
Il più “pesante” quotidiano nazionale esalta le serate ad uso del popolo estivo nelle discoteche, nelle birrerie, nelle friggitorie allestite all’interno del Complesso del Foro Italico. Quello che fu concepito e costruito per l’esaltazione dell’educazione fisica e sportiva, è ora luogo di sudati balli, di grassi hamburger, di birra e coca, di musica senza freni volumetrici. Ma lo stesso quotidiano, come tanti altri, non dice che, nel frattempo, la gru è all’opera per eseguire ulteriori scempi architettonici nelle strutture del Tennis e che, nonostante interventi di protesta decisi e qualificati, la scriteriata sabbiatura dei marmi prosegue a tutta velocità.
Prosegue senza tregua per finire entro il 31 luglio, come previsto dal cartello di cantiere, esposto ora finalmente dopo due anni dall’ingabbiamento (concess. DIA del 2-3-2006) e sempre comunque incompleto di dati. Abbiamo però potuto infine accertare chi sono gli operatori ai quali dovremo l’ “effetto pulizia” dell’Obelisco. Intendiamoci, loro non c’entrano: la ditta lavora, adesso, dopo due anni di fermo “pubblicitario”, e si sbriga, secondo le direttive della Soprintendenza. Infatti il lavoro intorno all’Obelisco volge al termine: le strutture e i tralicci che lo circondano servono ancora a esporre pubblicità e a nascondere alla vista le attrezzature contro le quali ci siamo battuti: sabbia e sabbiatrici.
L’Obelisco è inaccessibile alla vista, e quando ritornerà visibile, è probabile che ci si senta dire: “Avete visto che bellezza, che opera di pulizia abbiamo compiuto, e voi che eravate preoccupati di chissà cosa! Ci voleva tempo, ecco tutto, per restituirlo a tutto il suo splendore”. Se così fosse, saremmo costretti a dar loro dei bugiardi.
Perché l’Obelisco non aveva bisogno di alcun restauro, semmai soltanto di una “lavata”.
Perché per due anni non vi hanno lavorato, l’hanno solo usato come cartellone per fare soldi.
Perché fino all’ultimo hanno smentito di operare con la sabbiatrice, mentre abbiamo visto, fotografato, documentato l’operazione di sabbiatura.
Perché il lavoro che hanno compiuto avrà solo un temporaneo effetto visivo: le porosità causate dalla loro pulizia lo renderanno in brevissimo tempo preda delle polveri, dei fumi di scarico, della fuliggine. Nonostante gli asseriti trattamenti antismog, questo si intriderà nel marmo di Carrara che aveva resistito finora a ottant’anni di inquinamento senza danni.
Ora puliscono i blocchi marmorei del Viale dell’Impero. Gli operai hanno disposizioni di non parlare con estranei, non fare avvicinare, non fare fotografare.Noi invece abbiamo fotografato col teleobbiettivo i lavori di sabbiatura e possiamo documentare l’effetto che questo trattamento provoca, senza peraltro cancellare le scritte che vandali incoscienti lasciano con spray indelebili. Sappiamo anche che sarà effettuato un successivo trattamento con prodotti solventi, che dovrebbe migliorare l’effetto pulizia. E che, infine, sarà apposto un prodotto “antispray” che dovrebbe rendere possibile “spazzolare” le successive scritte senza ricorrere a nuove sabbiature. Ma se osserviamo le porosità lasciate dall’attuale “cura”, possiamo facilmente renderci conto che le prossime scritte saranno ancora più difficili da cancellare, perché penetreranno nel corpo del marmo. Quel che più rattrista è la constatazione che lo scopo ultimo di questa pulizia è solo fumo negli occhi: tanti soldi spesi per niente.
I blocchi, appena puliti, sono stati fasciati di plastica nera, perché i vandali, appena ne hanno visto il biancore, si sono affrettati la sera stessa ad imbrattarli di nuovo. Quindi, vengono “protetti” solo perché durino “puliti” fini alla data del 1 agosto, quando i commissionari si faranno belli dell’opera compiuta di fronte alla stampa compiacente e al pubblico ignaro. Dopodiché, senza alcun controllo e sorveglianza (ché mai ve ne sono se non agli ingressi durante le partite), tutto tornerà alla mercé dei delinquenti, gli stessi che ogni giorno pattinano sui mosaici e vi saltano distruggendoli, e che con i punzoni incidono i loro nomi sui pavimenti marmorei.
E noi che continuiamo a denunciare, a documentare, a segnalare…
Sandro Bari
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venerdì 11 luglio 2008
Bondi risponde
Il Ministro Bondi ha reagito immediatamente alla lettera del Presidente Carlo Ripa di Meana affidando al Direttore Generale Cecchi il compito della verifica.
aspettiamo notizie
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Caro Ministro....
Carlo Ripa di Meana, Presidente di Italia Nostra Onlus sezione di Roma il 4 luglio 2008, indignato dalla situazione creata al Foro Italico decide di scrivere personalmente al Ministro Bondi. Vi cito la lettera:
Gentile Signor Ministro,
Caro Onorevole Sandro Bondi,
Italia Nostra Sezione di Roma esprime la sua grande preoccupazione per quanto ha constatato, negli ultimi sopralluoghi, al Complesso Monumentale del Foro Italico.
Il complesso vincolato ai sensi del Codice per i Beni Culturali è stato trasformato, in particolare nelle ultime settimane, in uno scadente caravan serraglio di cui Repubblica nella sua inchiesta Notti al Foro Italico così riferisce: “Boom Foro Italico. Mai come quest’anno la zona intorno allo stadio Olimpico è stata colonizzata da club, discoteche, ristoranti e lounge bar alla moda. Sembra quasi che tutti gli organizzatori ed i pr della notte capitolina si siano messi d’accordo per creare un unico village con divertimenti di ogni tipo ogni sera della settimana. La location è perfetta: poche abitazioni intorno, si può sparare la musica ad alto volume …. “. Negli ultimi giorni, aggiungiamo, è stata sospesa ad altezza di sei metri circa una autovettura in vendita, tra l’obelisco e gli edifici del complesso monumentale.
Italia Nostra si domanda con vero sgomento come sia possibile che la Soprintendenza ai Beni Architettonici, espressione diretta del Ministero per i Beni Culturali, abbia potuto rilasciare permessi e nulla osta per attività commerciali assolutamente estranee al complesso monumentale del Foro Italico, che dispone degli stessi vincoli di Pompei o dei Fori Imperiali, e perchè all'interno del complesso monumentale si sta costruendo una "nuova" centrale del tennis con le procedure straodinarie dei Campionati di nuoto.
La preghiamo di intervenire, gentile Signor Ministro, perché siano rispettate le leggi e perché cessi la pratica deleteria e disinvolta di nulla osta per attività commerciali che sono in obiettivo conflitto con la conservazione del patrimonio storico-architettonico della nazione. Contiamo sulla rigorosa tutela del Suo Ministero.
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venerdì 27 giugno 2008
Mastrolindo Vs Obelisco, Interviene anche Adriano La Regina
Il Soprintendente Adriano La Regina, uno dei più rigorosi conservatori del patrimonio artistico italiano oggi ha scritto al Ministro Bondi aderendo all'iniziativa di Italia Nostra Onlus, Gruppo dei Romanisti, Comitato per il Tevere; chiedendo al Ministro di intervenire con un' ispezione per verificare i lavori all'Obelisco, in accelezione geometrica, per evitare , come lo definisce Italia Nostra Onlus, "Il pronto effetto".
Qualcuno è pregato di informare la Coni Servizi S.p.A che il Foro Italico non si pulisce con il detergente per bagno
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Italia Nostra chiede aiuto a Bondi
Il 25 giugno 2008 Italia Nostra invia il seguente comunicato stampa
Italia Nostra è venuta a conoscenza da fonti ufficiali che, dopo due anni di ponteggi sui quali ha continuato a correre pubblicità non istituzionale (vedi foto allegata), improvvisamente ieri 24 Giugno corrente all’interno del cantiere a Largo De Bosis sono comparsi operai al lavoro.
Secondo ulteriori fondate informazioni il cantiere per il restauro a costo zero dell’Obelisco, la cui committenza è di Coni Servizi S.p.A. e l’alta sorveglianza è di competenza della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma, l’impalcatura verrà smantellata il 1° Agosto prossimo. Poiché riteniamo impossibile che in periodo così breve (circa 40 giorni dall’ingresso in cantiere degli addetti ai lavori) si possa effettuare un vero e proprio restauro conservativo senza l’ausilio di strumenti e tecniche selvagge a “pronto effetto”, Italia Nostra ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. La richiesta è di far luce sulla annosa vicenda dell’obelisco incartato a mo’ di caramella da più di due anni, verificare che tutte le procedure siano rispettate e che il monumento non sia “brutalizzato” da interventi altamente dannosi al marmo costitutivo del monolite.
Italia Nostra chiede al Ministro Bondi di voler provvedere ad una ispezione per verificare la qualità del restauro.
Italia Nostra è venuta a conoscenza da fonti ufficiali che, dopo due anni di ponteggi sui quali ha continuato a correre pubblicità non istituzionale (vedi foto allegata), improvvisamente ieri 24 Giugno corrente all’interno del cantiere a Largo De Bosis sono comparsi operai al lavoro.
Secondo ulteriori fondate informazioni il cantiere per il restauro a costo zero dell’Obelisco, la cui committenza è di Coni Servizi S.p.A. e l’alta sorveglianza è di competenza della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio di Roma, l’impalcatura verrà smantellata il 1° Agosto prossimo. Poiché riteniamo impossibile che in periodo così breve (circa 40 giorni dall’ingresso in cantiere degli addetti ai lavori) si possa effettuare un vero e proprio restauro conservativo senza l’ausilio di strumenti e tecniche selvagge a “pronto effetto”, Italia Nostra ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. La richiesta è di far luce sulla annosa vicenda dell’obelisco incartato a mo’ di caramella da più di due anni, verificare che tutte le procedure siano rispettate e che il monumento non sia “brutalizzato” da interventi altamente dannosi al marmo costitutivo del monolite.
Italia Nostra chiede al Ministro Bondi di voler provvedere ad una ispezione per verificare la qualità del restauro.
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giovedì 19 giugno 2008
S.O.S. Ostello della Gioventù
Questo video mi ricorda qualcosa, già nelle storie per bambini la tranquillità veniva minacciata da regnanti avidi e senza meriti.
Robin Hood e Little John sono riusciti a mettersi in salvo, per l'Ostello della Gioventù di Roma al Foro Italico non ci sono le stesse prospettive.
In questi giorni è arrivata la lettera di sfratto da parte di Coni Servizi S.p.A. per l'Ostello della Gioventù, che il 7 ottobre 2008 dovrà lasciare posto ad un bel supermercato, così raro nel panorama romano...
Dobbiamo darci una mossa!!!
Ma non è finita.
Italia Nostra si è già attivata chiedendo l'accesso agli atti al XX Municipio per ottenere tutta la documentazione necessaria per presentare al più presto un Esposto alla Procura della Repubblica per la questione della pubblicità affissa puntualmente sull' Obelisco (che conoscete nei post precedenti)nessuno, ripetiamo nessuno, ha mai lavorato un solo minuto al restauro del monumento.
Abbiamo saputo che "la caramella" verrà scartata il mese prossimo. EVVIVA !!!
E' evvidente comunque che il monumento non potrà essere restaurato in 30 giorni.
Ora ci chiediamo a chi sono andati i denari incassati dalla pubblicità e che dovevano essere finalizzati al restauro dell' Obelisco?
Qualcuno ne dovrà rispondere...
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domenica 8 giugno 2008
Vengo anch'io...NO TU NO!
Siete con dei vostri amici a passeggiare a trastevere, uno di loro propone di andare all'esclusivo circolo del tennis al Foro Italico.
Voi accettate, siete incuriositi dall'idea di andare in un posto che ricordate solo nella vostra infanzia.
Quell'infazia dove il Foro Italico era degli italiani, quell'infanzia dove tutto non era distrutto. Il Circolo del Tennis lo ricordate con entusiasmo, come un luogo di incontro, affollato dagli sportivi, dai curiosi e dalla gente di Prati.
Condividete il vostro ricordo con gli amici; loro vi correggono è vi dicono - Il circolo del tennis...ma che dici...ora è molto chic, è glamour, è trendy, è in - Il vostro amico modaiolo potrebbe continuare l'elenco di aggettivi anglosassoni fino all'infinito; mentre a voi quelle parole sembrano solo una cantilena del profondo sud.
Ora vi trovate davanti al Circolo del Tennis.
All'ingresso una graziosa signorina vi chiede - Scusi ha la tessera ? - voi pensate a cosa possa riferirsi, quale tessera? quella del supermercato sotto casa, quella dei donatori di midollo spinale o della L.I.P.U? ci pensate un pò ma non trovate soluzione allora chiedete - Scusi ma che tessera?- ora avrete una risposta che vi farà perdere tutti gli entusiasmi giovanili, la gentile signorina vi risponderà - la tessera soci, il Circolo del Tennis è riservato ai soci -.
Il seguito scopritelo da voi, non voglio essere io a rovinarvi la giornata, la tessera per entrare al Circolo del Tennis gestito dalla Coni Servizi S.p.a costa come una bella settimana a Capri, o come una esclusivo trolley Louis Vuitton.
Guardate questo video che vi mostra quanto è chic il Circolo del Tennis e vi sottolinea dove liberamente NON POTETE ENTRARE!
Voi accettate, siete incuriositi dall'idea di andare in un posto che ricordate solo nella vostra infanzia.
Quell'infazia dove il Foro Italico era degli italiani, quell'infanzia dove tutto non era distrutto. Il Circolo del Tennis lo ricordate con entusiasmo, come un luogo di incontro, affollato dagli sportivi, dai curiosi e dalla gente di Prati.
Condividete il vostro ricordo con gli amici; loro vi correggono è vi dicono - Il circolo del tennis...ma che dici...ora è molto chic, è glamour, è trendy, è in - Il vostro amico modaiolo potrebbe continuare l'elenco di aggettivi anglosassoni fino all'infinito; mentre a voi quelle parole sembrano solo una cantilena del profondo sud.
Ora vi trovate davanti al Circolo del Tennis.
All'ingresso una graziosa signorina vi chiede - Scusi ha la tessera ? - voi pensate a cosa possa riferirsi, quale tessera? quella del supermercato sotto casa, quella dei donatori di midollo spinale o della L.I.P.U? ci pensate un pò ma non trovate soluzione allora chiedete - Scusi ma che tessera?- ora avrete una risposta che vi farà perdere tutti gli entusiasmi giovanili, la gentile signorina vi risponderà - la tessera soci, il Circolo del Tennis è riservato ai soci -.
Il seguito scopritelo da voi, non voglio essere io a rovinarvi la giornata, la tessera per entrare al Circolo del Tennis gestito dalla Coni Servizi S.p.a costa come una bella settimana a Capri, o come una esclusivo trolley Louis Vuitton.
Guardate questo video che vi mostra quanto è chic il Circolo del Tennis e vi sottolinea dove liberamente NON POTETE ENTRARE!
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giovedì 5 giugno 2008
giovedì 22 maggio 2008
Vediamo chi salta più in alto: La Parola al Campione
Oggi ho avuto l'onore di intervistare Adolfo Lampronti, preparatore atletico della Nazionale di Ginnastica artistica e atleta pluripremiato.
Il prof. Lampronti è un romano acquisito, ferrarese di origine, scende a Roma all'età di 17 anni con la Nazionale di Ginnastica Artistica.
Appena arrivato a Roma, rimane subito affascinato dal complesso monumentale del Foro Italico. Lo ricorda come il Tempio della preparazione atletica, dove si avevano le perfette condizioni per allenarsi nella bellezza; tutti gli edifici erano a disposizione della popolazione, non c'erano cancellate e i bar non erano privati, "... si assaporava il vero gusto dello sport..." - dichiara Adolfo Lampronti.
L'atleta collabora da molti anni nella palestra situata nella foresteria sud e riconosce la " sua " palestra una vera sfida sia dal punto di vista sociale, sia dal punto di vista agonistico.
Nella palestra del Foro Italico si allenano le giovani promesse della Ginnastica Artistica Italiana - racconta Stefania Comotto ( ex allieva di Lampronti, ora insegnante)- la nostre squadre sono sempre sul podio, abbiamo vinto il Gran Prix del 1995 e del 1996, nel 1997 Rivalta Angelica, vince M.S.P. Italia nella Categoria Giovanissimi, solo per citare alcune delle nostre vittorie-
Prima di congedarmi chiedo ad Adolfo Lampronti:
Cosa vorrebbe per la sua palestra?
prof. Lampronti risponde - Vorrei continuare il mio lavoro, stare tranquillo e dare alle gente quello che do da 30 anni. Vorrei lavorare con tranquillità e serenità, in un ambiente psicologicamente pulito e rilassato. Sono felice quando vedo i bambini muoversi liberamente. Qua siamo una grande famiglia e se non ci permetteranno più di esserlo, si spezzerà qualcosa dentro di noi. Nessuno qua lavora per soldi, a stento arriviamo al pareggio ma è un progetto in cui crediamo, siamo gli unici! La nostra palestra è un sogno-.
Adolfo Lapronti mi saluta perchè ha un impegno...deve seguire la Naziona di Nuoto Sincronizzato che si sta allenando a corpo libero nella palestra!!!
Si può permettere di sfrattare i Nostri atleti?
Possiamo stare in silenzio quando le nostra radici vengono bruciate?
Ringrazio il prof. lampronti e spero che ci sia sempre vicino nella nostra battaglia!
Questi atleti, sono sicuro, salteranno più lontano del Coni Servizi S.p.a.
Il Foro Italico agli Italiani!!!
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mercoledì 21 maggio 2008
SCARTIAMO LA CARAMELLA
Sono più di 2 anni che l'Obelisco del Foro Italico è incartato con pubblicità che vengono rinnovate e non un'anima viva che esegua il restauro per conto di Coni Servizi S.p.a. Italia Nostra ha invitato i vigili urbani del XX Municipio a controllare che le procedure siano in ordine ( cosa della quale dubito ) non ci sono cartelli di cantiere e in due anni se i lavori si fossero svolti quel Obelisco sarebbe stato restaurato 4 volte.
Che cosa si aspetta a verificare i documenti e a prendere le necessarie decisioni?
Altri 2 anni?
Vice Presidente Italia Nostra Sezione di Roma Vanna Mannucci
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giovedì 8 maggio 2008
Memoria collettiva "calpestata"
Youtube, grande piattaforma virtuale dove è possibile caricare filmati accessibili a tutti, offre alcuni spunti di riflessione. Il Foro Italico, i suoi magnifici mosaici e i suoi viali vengono letteralmente distrutti da ragazzi che utilizzano il complesso monumentale come una pista per skate di periferia.
Dopo aver visto questi video sarete essere daccordo con me: " LA NOSTRA MEMORIA COLLETTIVA è CALPESTATA"!
Sicuramente i ragazzi con lo skate sono il male minore che il Foro Italico alleva nel suo seno.
SOTTO QUELLE RUOTE CI SONO DEI MOSAICI!
Dopo aver visto questi video sarete essere daccordo con me: " LA NOSTRA MEMORIA COLLETTIVA è CALPESTATA"!
Sicuramente i ragazzi con lo skate sono il male minore che il Foro Italico alleva nel suo seno.
SOTTO QUELLE RUOTE CI SONO DEI MOSAICI!
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I Grandi dell'architettura per il Foro Italico: La parola a Paolo Portoghesi
Paolo Portoghesi è nato a Roma nel 1931, dove si laurea in architettura nel 1957. È docente di letteratura italiana all'Università La Sapienza di Roma dal 1962 al 1967 e, dal 1967 al 1977, di storia dell'architettura al Politecnico di Milano dove è poi nominato preside nel 1968. Dal 1995 insegna progettazione architettonica all'Università di Roma. Ha sempre lavorato parallelamente in campo teorico, nella ricerca storica, e come architetto libero professionista, tenendo a mente il riadattamento della memoria storica nella tradizione dell'architettura moderna.
Qualche anno fa il luminare dell'architettura prende posizione per la difesa del Foro Italico, Vediamo cosa dice.....
Qualche anno fa il luminare dell'architettura prende posizione per la difesa del Foro Italico, Vediamo cosa dice.....
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mercoledì 23 aprile 2008
L'obelisco del Foro Italico incartato...ma non per natale
Da due anni l'obelisco del Foro Italico è incartato da messaggi pubblicitari che, sarebbero giustificati solo da interventi di restaurazione dello stesso. In questi due anni i lavori non sono mai stati cominciati e la Coni Servizi S.p.A. ha percepito una consistente somma di denaro per i messaggi pubblicitari.
L'obelisco è costato molta fatica al popolo italiano, basta vedere sul sito del archivio luce le immagini del trasporto e del sollevamento.
Oggi Italia Nostra Onlus ha deciso di inviare la seguente lettera agli organi competenti:
Oggetto: Uso improprio dell’obelisco del Foro Italico
Italia Nostra Sezione di Roma chiede immediato intervento per verificare la legittimità del cantiere aperto da circa due anni a Largo De Bosis con ponteggi e pubblicità (non istituzionale) intorno all’obelisco del Foro Italico.
Le leggi vigenti impongono il posizionamento del cartello di cantiere che non è esposto, non è esplicitato il cronoprogramma né l’inizio e la fine dei lavori, il nome della ditta incaricata, né i responsabili del procedimento e il direttore lavori.
Nonostante i ponteggi e la pubblicità esposta, nessuno lavora al restauro dell’obelisco, il cambio del messaggio pubblicitario avviene invece regolarmente.
Se risultasse valida la nostra segnalazione di un cantiere che non sta rispettando le norme vigenti, si chiede di intervenire per smantellare al più presto le attuali strutture che costituiscono un grave impatto visivo su tutto il complesso monumentale.
Il bene è sottratto al pubblico godimento e la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali è inesistente.
Riteniamo che il cantiere non stia rispettando le norme e chiediamo che le Autorità competenti intervengano prendendo immediati provvedimenti già sollecitati da codesta Associazione e non più dilazionabili.
firmata Carlo Ripa di Meana e Vanna Mannucci
L'obelisco è costato molta fatica al popolo italiano, basta vedere sul sito del archivio luce le immagini del trasporto e del sollevamento.
Oggi Italia Nostra Onlus ha deciso di inviare la seguente lettera agli organi competenti:
Oggetto: Uso improprio dell’obelisco del Foro Italico
Italia Nostra Sezione di Roma chiede immediato intervento per verificare la legittimità del cantiere aperto da circa due anni a Largo De Bosis con ponteggi e pubblicità (non istituzionale) intorno all’obelisco del Foro Italico.
Le leggi vigenti impongono il posizionamento del cartello di cantiere che non è esposto, non è esplicitato il cronoprogramma né l’inizio e la fine dei lavori, il nome della ditta incaricata, né i responsabili del procedimento e il direttore lavori.
Nonostante i ponteggi e la pubblicità esposta, nessuno lavora al restauro dell’obelisco, il cambio del messaggio pubblicitario avviene invece regolarmente.
Se risultasse valida la nostra segnalazione di un cantiere che non sta rispettando le norme vigenti, si chiede di intervenire per smantellare al più presto le attuali strutture che costituiscono un grave impatto visivo su tutto il complesso monumentale.
Il bene è sottratto al pubblico godimento e la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali è inesistente.
Riteniamo che il cantiere non stia rispettando le norme e chiediamo che le Autorità competenti intervengano prendendo immediati provvedimenti già sollecitati da codesta Associazione e non più dilazionabili.
firmata Carlo Ripa di Meana e Vanna Mannucci
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domenica 20 aprile 2008
Museo della ginnastica italiana Vs Spinning
La ginnastica italica è stata la fusione tra due grandi scuole di pensiero altletico. Gli esercizi della ginnastica svedese, che hanno come primo obiettivo il benessere fisico si sono fusi con gli esercizi della scuola tedesca, mirante al potenziamento, dando vita alla gloriosa " Ginnastica italiana". L'unica palestra che ancora conserva e preserva questa disciplina è la Polisportiva A.I.G. sita nei locali seminterrati della foresteria sud del Foro Italico. Anche questi locali sono sotto sfratto da parte della Coni Servizi S.p.A.
Nella filosofia consumistica e distruttice di questa Società il " Museo della ginnastica italiana" dovrebbe lasciare il posto ad un rasissimo e pregiatissimo centro di fitness di cui Roma ne vanta solamente 1462. Ancora una volta parole incomprensibili e stesso inutili come spinning, rowing, easy line, step, strike zone, prenderanno il posto delle gloriose clavette, palla medica, asta, quadro svedese. L'unico tempio dell'atletica leggera di scuola italiana andrà definitivamente perso se questo sfratto andrà a termini. Mi chiedo se ci sia un'esigenza reale a trasformare le nostre radici in comuni e globalizzati standard di ginnastica...?
Nella filosofia consumistica e distruttice di questa Società il " Museo della ginnastica italiana" dovrebbe lasciare il posto ad un rasissimo e pregiatissimo centro di fitness di cui Roma ne vanta solamente 1462. Ancora una volta parole incomprensibili e stesso inutili come spinning, rowing, easy line, step, strike zone, prenderanno il posto delle gloriose clavette, palla medica, asta, quadro svedese. L'unico tempio dell'atletica leggera di scuola italiana andrà definitivamente perso se questo sfratto andrà a termini. Mi chiedo se ci sia un'esigenza reale a trasformare le nostre radici in comuni e globalizzati standard di ginnastica...?
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mercoledì 9 aprile 2008
Giovani a dormire fuori...centri commerciali a dormire dentro
Studenti state attenti, giovani del turismo inter rail state in allerta.
L'unico Ostello della Gioventù di Roma è sotto sfratto. L'Ostello del Foro Italico è l'unico della capitale aderente alla rete italiana dell'A.I.G., da oltre 44 anni è inserito nel complesso monumentale del Foro Italico, nella foresteria. Ogni anno l'Ostello registra 90 mila presenze...non poche direi! Se l'Ostello del Foro Italico chiuderà, 90 mila persone non avranno più il punto d'incontro aderente alla propria filosofia di viaggio, sempre che Roma non perda definivamente questo tipo di turismo.
Il turismo sociale è da sempre una risorsa enorme a cui tutte le città europee sono molto attente. Roma vanta un solo Ostello che in questo momento è a rischio di sfratto, mentre Vienna ne vanta 6, Parigi 5, Londra 7.
Chi è che intende sfrattare l'Ostello della Gioventù?
La Coni Servizi S.p.A. che nei prossimi post andrò a presentare.
La Coni Servizi S.p.A., usufruttuaria per 30 anni degli edifici vincolati del complesso monumentale del Foro Italica, vuole sfrattare l'Ostello della Gioventù destinando l'edificio ad un centro commerciale o a una destinazione simile. Dalla sua costruizione l'edificio, che ospita l'Ostello ha destinazione d'uso di "foresteria" e così dovrebbe rimanere.
Mi chiedo...di centri commerciali a Roma ne esistono già decine, di Ostelli uno solo. Forse Coni Servizi S.p.A. dovrebbe destinare altri spazi per accogliere il futuro della nostra società invece che sfrattare l'unico Ostello che possediamo...Che ne dite voi?
L'unico Ostello della Gioventù di Roma è sotto sfratto. L'Ostello del Foro Italico è l'unico della capitale aderente alla rete italiana dell'A.I.G., da oltre 44 anni è inserito nel complesso monumentale del Foro Italico, nella foresteria. Ogni anno l'Ostello registra 90 mila presenze...non poche direi! Se l'Ostello del Foro Italico chiuderà, 90 mila persone non avranno più il punto d'incontro aderente alla propria filosofia di viaggio, sempre che Roma non perda definivamente questo tipo di turismo.
Il turismo sociale è da sempre una risorsa enorme a cui tutte le città europee sono molto attente. Roma vanta un solo Ostello che in questo momento è a rischio di sfratto, mentre Vienna ne vanta 6, Parigi 5, Londra 7.
Chi è che intende sfrattare l'Ostello della Gioventù?
La Coni Servizi S.p.A. che nei prossimi post andrò a presentare.
La Coni Servizi S.p.A., usufruttuaria per 30 anni degli edifici vincolati del complesso monumentale del Foro Italica, vuole sfrattare l'Ostello della Gioventù destinando l'edificio ad un centro commerciale o a una destinazione simile. Dalla sua costruizione l'edificio, che ospita l'Ostello ha destinazione d'uso di "foresteria" e così dovrebbe rimanere.
Mi chiedo...di centri commerciali a Roma ne esistono già decine, di Ostelli uno solo. Forse Coni Servizi S.p.A. dovrebbe destinare altri spazi per accogliere il futuro della nostra società invece che sfrattare l'unico Ostello che possediamo...Che ne dite voi?
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